NOTA INFORMATIVA:
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Il Culto della Santa Muerte: Origini, Pratiche e Connessioni Religiose
Il culto della Santa Muerte ha connessioni con le religioni afrocaraibiche o afrodiasporiche?
Introduzione
La Santa Muerte, o “Santissima Morte”, è una figura venerata principalmente in Messico e in alcune comunità latinoamericane. Rappresentata come uno scheletro femminile, simile alla Morte medievale europea, è associata a protezione, giustizia, amore, guarigione e potere. È molto popolare tra persone emarginate: carcerati, lavoratori informali, minoranze di genere e classi popolari.
Origini storiche e sincretismo
Le radici del culto risalgono al sincretismo tra le divinità precolombiane e il cattolicesimo coloniale. In particolare, è collegata alla dea azteca Mictecacihuatl, regina del Mictlán (regno dei morti), e a concetti europei di Morte come figura morale o giudicatrice. La figura moderna si sviluppa nel XX secolo, ma le sue radici rituali sono più antiche. Il culto mescola elementi cristiani (rosari, croci, santi) e pratiche magico-religiose popolari.
Contesto principale: Messico (ma diffuso anche in America Centrale e negli USA tra le comunità latine).
Religione di riferimento: Culto sincretico popolare, con elementi del cattolicesimo popolare e delle antiche credenze mesoamericane.
Non è parte ufficiale della Chiesa cattolica, anche se i devoti spesso recitano rosari, fanno offerte e usano icone simili a quelle cattoliche.
- È totalmente separato dall’Umbanda o Candomblè brasiliano, che si relazionano ad entità come gli Orixás, o dalla Santeria i cui membri venerano gli Orishà gli spiriti di luce e gli spiriti guida, e che non prevedono il culto della morte come entità in sè.
Pratiche e modalità di venerazione
I devoti costruiscono altari casalinghi o pubblici con statue della Santa Muerte, candele colorate, alcol, sigarette, dolci e fiori. Ogni colore della veste della Santa Muerte rappresenta un’intenzione:
- Bianco: purificazione e protezione
- Rosso: amore e passione
- Verde: giustizia e legge
- Oro: denaro e abbondanza
- Nero: potere, vendetta, occulto
La preghiera principale è la “Oración a la Santísima Muerte“, spesso accompagnata da richieste scritte su foglietti posti sotto la candela. Alcuni praticano novene, altri invocano la Santa con formule personalizzate, anche durante rituali complessi.
La raffigurazione tradizionale della Santa Muerte segue un insieme di simboli e codici visivi molto precisi, che distinguono questa figura da rappresentazioni generiche della “morte” o da iconografie fuorvianti. Ecco i tratti essenziali e autentici da considerare per riconoscere o rappresentare correttamente la Santa Muerte:
STATUE E RAFFIGURAZIONI DELLA SANTA MUERTE
Aspetto Generale
Scheletro umano completo, quasi sempre femminile o androgino. Il cranio può avere lineamenti delicati o neutri, ma mai esageratamente maschili o caricaturali.
Ha un’aura maestosa o solenne, mai demoniaca o aggressiva.
Abbigliamento
Indossa una tunica lunga con cappuccio, simile a quella di una monaca, di un frate francescano o di una Vergine.
Il vestito può variare di colore, e ogni colore ha un significato rituale:
Bianco: purezza, protezione, nuovi inizi.
Rosso: amore, passione, legami affettivi.
Nero: protezione potente, vendetta, potere, occulto.
Oro o giallo: denaro, abbondanza.
Verde: giustizia, leggi, questioni legali.
Blu: saggezza, salute, equilibrio mentale.
Spesso ha il cappuccio calato sul capo e la tunica decorata con motivi sacri o pizzi.
Simboli principali
Falce: sempre presente. Rappresenta il potere di “tagliare” il male, le negatività e persino il destino.
Può essere tenuta nella mano destra o sinistra, e talvolta poggiata.
Globo terrestre: nella mano opposta alla falce o appoggiato ai piedi.
Simboleggia il dominio sulla terra e sull’umanità intera.
A volte porta anche:
Clessidra (tempo e destino)
Bilancia (giustizia)
Lanterna o torcia (guida nell’oscurità)
Accessori e dettagli
Alcune versioni indossano una corona (simbolo di potere sovrano).
Può avere rosari, croci, medaglie (spesso della Vergine di Guadalupe o San Benedetto).
Spesso è posta su pedane, altari decorati con candele, fiori, offerte di cibo, liquore, sigarette.
Cosa NON è Santa Muerte
Non ha aspetto mostruoso o zombesco.
Non ha corna, occhi rossi, lingue di fuoco: queste sono contaminazioni errate o sensazionalistiche.
Non ha ali da demone né caratteristiche da “morte falciatrice da film horror”.
Non è mai rappresentata in atto di violenza o con gesti aggressivi (come puntare la falce contro qualcuno).
Iconografia contestuale
Si trova spesso in altari pubblici o domestici.
Accompagnata da offerte: sigarette, tequila, pane, frutta, fiori, denaro.
I devoti posano foto, biglietti scritti, candele votive colorate.
Riassunto visivo corretto:
Una figura scheletrica femminile, in abito lungo e solenne, con falce e globo, in piedi o assisa, circondata da simboli devozionali. Mai demoniaca, sempre solenne e rispettata come protettrice.
Altare Tradizionale della Santa Muerte
Contesto
L’altare può essere domestico (in casa, su una mensola o tavolo), oppure pubblico (su un marciapiede, in un cortile o angolo di quartiere).
Non serve che sia grandioso: anche uno spazio umile può essere potente se costruito con devozione.
Elemento centrale: la statua della Santa Muerte
Presente sempre almeno una statua (anche piccola) della Santa Muerte, realizzata in resina, gesso, cera o metallo.
In molti casi ci sono più statue, ognuna con un manto di diverso colore:
Bianco: purificazione e protezione.
Rosso: amore, legami, passione.
Nero: difesa, potere, occulto.
Oro/giallo: denaro, prosperità.
Verde: giustizia.
Le statue tengono in mano una falce e un globo terrestre, oppure una clessidra o una bilancia.
Possono essere adornate con rosari, collane, veli in pizzo, fiori artificiali o corone.
Candele (Veladoras)
Le candele sono essenziali: vanno scelte in base all’intento del rituale.
Possono essere:
In bicchieri con l’immagine della Santa.
Colorate (es. rosse per l’amore, nere per protezione, verdi per giustizia).
Spesso disposte in cerchio, in fila o a croce.
Devono essere accesa con intenzione, e lasciate bruciare completamente (se possibile).
Offerte (Ofrendas)
Posizionate ai piedi della statua o sul piano dell’altare:
Bevande alcoliche: tequila, mezcal, birra, rum (versate in piccoli bicchieri o lasciate nella bottiglia).
Sigarette e sigari: accesi o già fumati, lasciati come dono (spesso nei portacenere).
Cibo: mele rosse, pane dolce (pan de muerto), dolci, tortillas.
Fiori: rose (soprattutto rosse), marigold (cempasúchil), girasoli. I fiori freschi sono preferiti.
Frutta: mele, banane, uva, arance. Posizionate in ciotole o direttamente sul tavolo.
Oggetti personali: fotografie, lettere, foglietti con richieste, documenti, simboli delle intenzioni (ad esempio, una chiave se si chiede una casa).
Simboli religiosi
Altari spesso sincretici: possono includere anche:
Crocifissi
Immagini della Vergine di Guadalupe
San Giuda Taddeo, San Michele o altre figure care alla devozione popolare.
Presenti rosari, medaglie, immaginette plastificate.
Altri elementi comuni
Bracieri o incensieri: si brucia copal, mirra o incenso di sandalo, palo santo, cannella.
Teschi decorativi (di zucchero, ceramica o plastica), specialmente vicino al Día de Muertos.
Specchi (a volte), come portali simbolici per la comunicazione tra mondi.
Bandiere o nastri colorati, secondo il colore dell’intento.
Cosa NON deve mai apparire su un altare autentico
Evita rappresentazioni fuorvianti o erronee come:
Simboli satanici (pentacoli invertiti, caproni, fiamme, demoni).
Oggetti horror (sangue finto, occhi rossi, teschi da Halloween).
Armi o strumenti di tortura.
Immagini aggressive o caricaturali della morte (zombi, morte guerriera, falci insanguinate).
Combinazioni forzate con entità che non c’entrano con il culto (tipo Lilith, Lucifer, ecc.).
Aneddoti ed esempi reali
Uno dei templi più noti è quello di Doña Enriqueta Romero nel quartiere Tepito di Città del Messico. Ogni primo giorno del mese, centinaia di fedeli si riuniscono per portare doni e chiedere miracoli. Alcuni attribuiscono alla Santa salvataggi miracolosi in incidenti o guarigioni inspiegabili. Esistono testimonianze di devoti che hanno lasciato offerte dopo aver vinto una causa, ottenuto un lavoro o superato una crisi amorosa.
Diffusione e visione ufficiale
La Santa Muerte è oggi seguita da milioni di persone tra Messico, America Centrale e Stati Uniti. La Chiesa cattolica ha condannato il culto come superstizione pericolosa e idolatria, ma la devozione continua a crescere. In molte zone povere, è vista come l’unica entità che non giudica e protegge tutti, buoni o peccatori.
Differenze con le religioni afrocaraibiche
Le religioni afrocaraibiche, come la Santería, l’Umbanda e il Candomblé, hanno origini africane e si sono sviluppate nelle Americhe attraverso la diaspora africana. Queste religioni venerano divinità chiamate Orisha e incorporano elementi del cattolicesimo, ma non includono la figura della Santa Muerte nel loro pantheon.
Connessioni con religioni afrodiasporiche
La Santa Muerte non appartiene né alla Santería né al Candomblé né all’Umbanda. Tuttavia, è comune che singoli praticanti partecipino a entrambi i culti, mantenendoli distinti. Alcuni possono, ad esempio, invocare la Santa Muerte per protezione e parallelamente venerare un Orisha per la salute o l’amore. Ciò dimostra l’adattabilità del sincretismo latinoamericano, più fluido che dogmatico.
Santa Muerte e Sciamanismo: c’è una correlazione?
Sebbene il culto della Santa Muerte non rientri formalmente nei sistemi sciamanici tradizionali, esistono tratti affini che ne rivelano una matrice spirituale popolare compatibile con lo sciamanesimo mesoamericano. In particolare, il rapporto diretto e personale tra devoto e divinità, la comunicazione attraverso sogni, visioni o segni, l’uso di altari, offerte e rituali legati agli elementi naturali, ricordano pratiche sciamaniche ancestrali.
La Santa Muerte, inoltre, agisce come una figura liminale: ponte tra il mondo dei vivi e quello dei morti, simile al ruolo che nelle culture indigene è affidato allo sciamano. Alcuni curanderos contemporanei (guaritori spirituali) in Messico e America Centrale la integrano nei propri riti, soprattutto quando operano in contesti urbani o sincretici. Tuttavia, va chiarito che la Santa Muerte non è uno spirito della natura né una forza impersonale, bensì una figura precisa e codificata, con una simbologia complessa che deriva da fonti cattoliche, indigene e magico-esoteriche.
La sua affinità con lo sciamanesimo risiede dunque nella funzione rituale e sociale che svolge: mediatrice spirituale, protettrice del confine tra vita e morte, e figura di riferimento per comunità emarginate alla ricerca di una spiritualità vissuta e accessibile.
Oración a la Santísima Muerte (versión tradicional)
La Oración a la Santísima Muerte è una delle preghiere più significative e diffuse tra i devoti di questa figura spirituale popolare. Viene recitata per chiedere protezione, guida, giustizia, ma anche per amore, salute e prosperità. Il tono della preghiera è profondamente rispettoso e devoto, e viene spesso accompagnato da offerte come candele, fiori o sigarette.
Santísima Muerte,
blanca señora del silencio y de la eternidad,
tú que no juzgas ni discriminas,
tú que abrazas a todos por igual.
Te invoco humildemente,
para que cubras mi hogar con tu manto,
para que cortes con tu guadaña
todo mal, toda envidia, toda traición.
Con tu balanza, equilibra mis pasos;
con tu reloj de arena, dame paciencia y sabiduría;
con tu mirada eterna, protégeme noche y día.
Oh niña blanca, madre de la última hora,
guía mis caminos, líbrame del peligro,
acompáñame en la soledad
y concédeme lo que con fe te pido.
Te ofrezco esta vela, esta flor y mi devoción,
y confío en tu poder, siempre fiel y justo.
Que así sea
Traduzione:
Santísima Muerte,
bianca signora della falce e del silenzio,
tu che vegli su tutti gli esseri,
tu che non giudichi e accogli ogni anima.
Ti invoco con umiltà e rispetto,
affinché mi copra il tuo mantello
e tagli con la tua falce
ogni male, ogni pericolo, ogni nemico.
Con la tua bilancia pesa i miei dolori,
con la tua clessidra dammi tempo e pazienza,
con la tua luce guidami nella notte
e portami verso la giustizia e la pace.
O Santissima Muerte,
proteggi la mia casa, il mio cammino,
i miei cari e i miei sogni.
Donami la tua forza, la tua presenza,
e non abbandonarmi mai.
Ti offro oggi [offerta o promessa],
e confido in te con fede e rispetto.
Così sia.
Il culto della Santa Muerte è legato allo spiritismo?
Il culto della Santa Muerte non nasce come forma di spiritismo strutturato (come lo spiritismo kardecista o afro-brasiliano), ma presenta elementi affini allo spiritismo popolare e medianico.
- Non si basa sulla comunicazione con spiriti disincarnati attraverso medium professionisti.
- Tuttavia, molti devoti credono che la Santa Muerte possa rispondere attraverso sogni, segni o intuizioni, e la trattano come un’entità spirituale viva e presente.
- In alcune correnti, la Santa è considerata una sorta di guia espiritual (guida spirituale), a cui ci si rivolge per protezione o intercessione.
La struttura del culto è più simile a una religione devozionale popolare che a uno spiritismo regolato, ma in alcune aree (come Veracruz, Oaxaca e la frontiera messico-statunitense) si osservano sincretismi con lo spiritismo espiritualista latinoamericano o pratiche curanderistiche.
La Santa Muerte non è una figura spiritista per definizione, ma nei suoi rituali è presente un’idea di comunicazione tra il mondo dei vivi e quello invisibile, rendendola compatibile con approcci spiritualisti e medianici.
Ci sono elementi comuni con lo spiritismo?
Sì, soprattutto nei seguenti aspetti:
Presenza di altari e immagini cariche di energia spirituale.
Pratiche di comunicazione personale con l’entità (pregare, parlare con lei, sentirla rispondere attraverso sogni o segni).
Forte legame con il mondo dei morti: la Santa Muerte è spesso vista come una mediatrice tra i vivi e l’aldilà.
Uso rituale di candele, incensi, simboli, talvolta combinato con pratiche divinatorie o canalizzazione spirituale.
Differenze rispetto allo spiritismo afro-brasiliano e kardecista
| Aspetto | Santa Muerte | Spiritismo Kardecista | Umbanda / Spiritismo afro-brasiliano |
|---|---|---|---|
| Entità centrale | Divinità della morte (Santa Muerte) | Spiriti elevati e guide | Orixás, spiriti-guida, entità di luce e “ombra” |
| Comunicazione | Rara o personale, tramite sogni/segnali | Canalizzazione tramite medium | Incorporazione e possessione |
| Obiettivo | Protezione, successo, vendetta, amore | Evoluzione spirituale, morale | Equilibrio spirituale, guarigione, karma |
| Pratiche | Preghiere, offerte, candele, sigilli | Riunioni mediumniche, studio | Rituali con tamburi, fumo, erbe |
In alcune correnti il culto si avvicina allo spiritismo magico
- Alcuni devoti trattano la Santa Muerte come uno spirito guida, quasi come un “egregoro” o “entità intercessoria”, e le parlano come a una presenza reale.
- In Messico esistono anche gruppi spiritualisti sincretici che mescolano Santa Muerte, Palo Mayombe, Spiritismo Espiritualista, curanderismo, e devozione cattolica.
Conclusione
Il culto della Santa Muerte è una forma viva di religiosità popolare, potente, dinamica e controversa. Non collegato strutturalmente alle religioni afrocaraibiche, ma inserito in un contesto di spiritualità sincretica, offre un rifugio mistico a chi è escluso dalle religioni ufficiali. Dietro la sua falce e le sue candele colorate si cela una forza di riscatto, devozione e resilienza sociale.
Glossario
- Mictecacihuatl: Dea azteca dei morti, regina dell’oltretomba Mictlán.
- Oración: preghiera, spesso declamata con intenzione rituale.
- Altare votivo: spazio rituale con offerte e simboli.
- Novena: serie di preghiere ripetute per nove giorni consecutivi.
- Sincretismo: fusione di credenze diverse in una nuova forma spirituale o religiosa.
Fonti
- Chesnut, R. Andrew. Devoted to Death: Santa Muerte, the Skeleton Saint. Oxford University Press, 2012.
- Kingsbury, Kate & Chesnut, Andrew. “Syncretic Santa Muerte: Holy Death and Religious Bricolage”, Religions, vol. 12, no. 3 (2021).
- Perdigón Castañeda, Judith Katia. El culto a la Santa Muerte: un estudio descriptivo. Universidad de Londres, 2010.




