Santería e Candomblé: Differenze, Similitudini

Santería e Candomblé: Differenze, Similitudini

NOTA INFORMATIVA:

Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.


Santería e Candomblé: Differenze, Similitudini e Radici Comuni in Ifá

Nel vasto panorama delle religioni afroamericane, Santería e Candomblé sono tra i sistemi spirituali più complessi e ricchi di significato, con radici comuni nelle tradizioni religiose yoruba dell’Africa occidentale. Spesso associate rispettivamente a Cuba e al Brasile, queste religioni sincretiche condividono molteplici elementi di fondo, ma si sono sviluppate in contesti differenti, con strutture, rituali e terminologie che ne delineano chiaramente le differenze.

 

Origini comuni: l’eredità yoruba e l’importanza di Ifá

Entrambe le religioni affondano le loro radici nella cosmologia yoruba, in particolare nel corpus divinatorio di Ifá, sistema teologico e divinatorio fondato sul culto di Orunmila, Orisha della saggezza e della previsione. Ifá funge da spina dorsale spirituale e filosofica tanto nella Santería quanto nel Candomblé, sebbene sia praticato con diversa enfasi e struttura nei due sistemi.

Nella Santería cubana (Regla de Ocha), Ifá viene custodito e praticato esclusivamente dai Babalawo, i sacerdoti consacrati attraverso un percorso parallelo a quello degli Olorisha. In Candomblé, Ifá è riconosciuto come parte del patrimonio yoruba, ma la divinazione viene solitamente praticata tramite strumenti come l’jogo de búzios (gioco dei cauri), con una gerarchia di sacerdoti (Pai e Mãe de Santo) che spesso non richiede l’ordinazione specifica in Ifá.

 

Santería: sincretismo e struttura cubana

La Santería si è sviluppata a Cuba tra il XVIII e il XIX secolo, quando gli schiavi yoruba importarono il loro sistema religioso e lo adattarono al contesto coloniale. Per sopravvivere alla repressione cristiana, la Santería ha sincretizzato gli Orisha con i santi cattolici (ad esempio, Chango con Santa Barbara, Obatalá con la Virgen de las Mercedes), incorporando molte pratiche del cattolicesimo popolare.

I riti si svolgono in “casa de santo” (ilé ocha), sotto la guida di una Iyalorisha o un Babalorisha, e prevedono l’iniziazione individuale degli adepti (iyawó), l’offerta di cibo, sacrifici animali, danze rituali e la divinazione.

 

Candomblé: pluralità e profondità rituale brasiliana

Il Candomblé si è radicato in Brasile, specialmente nella regione di Bahia, sviluppandosi in contesti sociali e culturali differenti da quelli cubani. Nonostante anch’esso abbia subito una pressione cristiana, il sincretismo è meno sistematico. In molte “nações” (linee) del Candomblé, gli Orisha non sono associati in modo fisso ai santi cattolici e si tende a una ricostruzione più “pura” del culto yoruba.

Un elemento distintivo del Candomblé è la sua divisione in diverse nações (Ketu, Angola, Jeje, ecc.), ognuna con pratiche, rituali e pantheon specifici. L’accesso agli Orisha avviene prevalentemente attraverso possessione rituale, danza sacra, musica con atabaques e una rigorosa gerarchia interna.

 

Divinazione: Cocco, Diloggún, Ifá

Una delle prime grandi differenze si manifesta nella pratica divinatoria:

Santería (Cuba):

  • Usa Obí (cocco divinatorio) per domande semplici e immediate.
  • Utilizza il Diloggún (juego de caracoles), il lancio di 16 conchiglie per ottenere uno dei 256 odu.
  • I Babalawo usano strumenti di Ifá come opele, ikin, e tablero.

Candomblé (Brasile):

  • Utilizza il jogo de búzios (gioco dei cauri), simile al Diloggún, ma con interpretazioni e simbolismi differenti.
  • L’Ifá nigeriano è presente in Brasile ma non è parte integrante del Candomblé tradizionale.
  • L’uso di opele, ikin e tablero è limitato a linajes specifici che praticano Ifá, separatamente dal Candomblé.

 

Il gioco dei Búzios può essere praticato da chiunque?

No, non può essere praticato da chiunque, ma non richiede necessariamente l’iniziazione in Ifá, come avviene nella Santería cubana per i Babalawo.

Nel Candomblé, la divinazione tramite jogo de búzios (lettura dei cauri) è praticata dai Pai o Mãe de Santo, ossia i capi spirituali dei terreiro, che hanno ricevuto una specifica formazione e autorizzazione rituale nel proprio cammino iniziatico. Si tratta comunque di una funzione sacra, non accessibile al pubblico né a tutti gli iniziati. La differenza sta nel fatto che non è necessario essere Babalawo né ricevere Ifá per leggere i búzios, come accade nella Santería.

 

Il gioco dei búzios corrisponde al Diloggún?

Sì, sono strumenti simili, ma con variazioni regionali.

  • Nella Santería cubana, il Diloggún è praticato con 16 caracoles (cauri) e segue uno schema divinatorio codificato, legato ai 256 odu derivati da combinazioni tra 16 segni principali (gli stessi che compongono la struttura di Ifá).

  • Nel Candomblé, il jogo de búzios può variare in base alla nazione (Ketu, Angola, Jeje ecc.), ma anche lì si usano 16 conchiglie (talvolta 8), e si interpretano le cadute secondo un sistema proprio, influenzato dalla tradizione yoruba, ma con adattamenti locali. Alcuni terreiros hanno strutture interpretative più “yoruba ortodosse”, altri sono più sincretici o regionali.

In sintesi: Diloggún e jogo de búzios sono simili per funzione e simbolismo, ma le tecniche e le interpretazioni possono differire.

 

Nel Candomblé si usa il cocco (Obi) come nel Biangue della Santería?

Sì, anche nel Candomblé si utilizza l’obi, ma in modo meno formale e meno ritualizzato rispetto alla Santería.

 

  • Nella Santería, il metodo detto obi biangue o obí agbon (4 pezzi di cocco) è un oracolo minore, ma molto diffuso per risposte sì/no.

  • Nel Candomblé, l’obi è usato come metodo di base per la comunicazione diretta con l’Orisha (soprattutto per sapere se un’offerta è stata accettata), ma non è usato per analisi complesse o per aprire un’Itá (lettura divinatoria complessa).

Inoltre, nel Candomblé il cocco è spesso spezzato in 4 o 5 pezzi e usato per ottenere un sì/no, simile a quanto accade nel metodo cubano, ma con meno enfasi rituale codificata.

 

L’opele e il tablero sono usati nel Candomblé?

No, nel Candomblé tradizionale brasiliano:

  • Non si usa comunemente l’opele (la catena divinatoria biforcuta usata dai Babalawo in Ifá);

  • Non si utilizza il tablero (il vassoio rotondo su cui si disegnano i segni degli odu);

  • Non si usano gli ikin (le noci di palma sacre) come strumento di divinazione, né esiste un sistema simile a Ifá nel senso tecnico nigeriano.

Questi strumenti appartengono specificamente al sistema Ifá, che in Brasile è presente ma minoritario, e perlopiù separato dal Candomblé tradizionale.

 

Come si divinano gli Odu nel Candomblé?

Nel Candomblé, la divinazione avviene quasi esclusivamente attraverso il:

  • Jogo de búzios (lettura dei cauri), usato per consultare l’Orisha che parla in quel momento;

  • In alcuni terreiros con forte impronta yoruba (come nella nazione Ketu), si conservano riferimenti agli odu, ma non sono trasmessi né interpretati secondo il sistema Ifá con 256 odu;

  • Ogni pai o mãe de santo riceve un addestramento specifico nel proprio lignaggio su come interpretare le cadute dei búzios e i segni connessi.

 

In Brasile esistono Babalawo?

Sì, in Brasile esistono Babalawo, soprattutto in alcuni contesti accademici o spirituali di impronta nigeriana (spesso legati alla diaspora di Ifá moderna). In questi contesti si usa l’opele, il tablero e gli ikin, proprio come nella pratica di Ifá nigeriana o nella Santería cubana.

Tuttavia, questa è una corrente distinta dal Candomblé tradizionale. È più correttamente definita come Ifá nigeriano in Brasile o culto di Orunmila nigeriano, e non è parte integrante della maggioranza dei terreiros di Candomblé.

 

Equivalenze tra ruoli nella Santería e nel Candomblé

Santería (Cuba)Candomblé (Brasile)
Babalorisha / Iyalorisha (padre/madre di santo)Pai / Mãe de Santo
Babalawo (sacerdote di Ifá, ramo separato)Non sempre presente nel terreiro
Santero = iniziato in OchaIniziato = Filho de Santo

 

 

Strumenti divinatori a confronto

StrumentoSanteríaCandombléIfá (Nigeria/Brasile)
Opele
Tablero
Ikin
Búzios (Diloggún)❌ (raramente)
Obi (cocco divinatorio)✅ (meno strutturato)

 

I “Quattro Guerrieri” e la Mano di Orula

Nella Santería cubana, uno dei riti fondamentali è la ricezione della Mano di Orula, un’iniziazione che:

  • Trasmette l’odu personale dell’individuo;
  • Affida un legame diretto con Orula (Orunmila);
  • Include la consegna dei cosiddetti “Quattro Guerrieri”:
    • Elegguá – pietra consacrata o statuetta;
    • Oggún – pentola di ferro con attrezzi;
    • Ochosi – arco e freccia;
    • Osun – asta con uccello che vigila la casa.

 

Nel Candomblé, invece:

  • Non esiste una consegna rituale standard dei Quattro Guerrieri.
  • Gli orixás (Ogun, Oxóssi, Exu, Osun) sono ricevuti e venerati, ma non tramite oggetti rituali consegnati all’inizio.
  • Ogni terreiro può sviluppare strumenti specifici, ma la prassi non è uniforme.

 

Possessione rituale e ruoli sacerdotali a confronto

Funzione/ReligioneSantería (Cuba)Candomblé (Brasile)
BabalawoNon entra mai in tranceSe presente, anche qui non va in trance
Santero/SanteraPuò essere montato dall’OrishaNon applicabile
Pai/Mãe de SantoNon applicabileSì, possono essere posseduti
Possessione ritualePresente nei tambor (escl. Babalawo)Centrale nei rituali pubblici

 

Chi sono i sacerdoti?

Santería:

  • Babalawo: specialista di Ifá, sacerdote di Orula, non posseduto.
  • Babalorisha / Iyalorisha: sacerdoti ordinati agli Orisha, possono essere “montati”.

 

Candomblé:

  • Pai / Mãe de Santo: figure centrali del terreiro, sacerdoti di orixás, possono entrare in trance.
  • I ruoli sacerdotali si apprendono attraverso la pratica e la gerarchia del terreiro, e non necessariamente includono Ifá.

 

Differenze principali

ElementoSanteríaCandomblé
Origine geograficaCubaBrasile
Lingua ritualeLukumí (yoruba arcaico adattato)Yoruba, Fon, Kimbundu a seconda della nazione
Sincretismo cattolicoMolto presentePiù raro, e spesso assente
DivinazioneIfá (con i Babalawo), DiloggúnJogo de búzios
Figura sacerdotaleIyalorisha / Babalorisha, BabalawoMãe de Santo / Pai de Santo

 

Similitudini fondamentali

  • La centralità degli Orisha, spiriti-personalità archetipiche legate agli elementi naturali.
  • Il concetto di Ori (testa, destino individuale) come punto di connessione con il divino.
  • La pratica della divinazione come guida fondamentale nella vita.
  • La trasmissione iniziatica, con rituali di consacrazione, riti di passaggio e tabù individuali.
  • L’importanza di Itá (lettura del destino) e delle offerte rituali (ebbo/ebó).

 

Conclusione

Santería e Candomblé sono due sistemi religiosi viventi, dinamici, che offrono forme diverse ma complementari di connessione con il mondo spirituale yoruba. Se la Santería ha preservato Ifá come sistema divinatorio tecnico e distinto, il Candomblé ha evoluto una forma più rituale e corporea della spiritualità, centrata sulla possessione e sulle dinamiche comunitarie del terreiro.

Entrambi rappresentano, con modalità differenti, l’eredità profonda della spiritualità africana nel Nuovo Mondo.

 

Miniglossario

  • Opele: strumento divinatorio a catena composto da otto segmenti usato esclusivamente dai Babalawo nel sistema di Ifá.
  • Tablero: vassoio circolare rituale su cui vengono tracciati i segni degli Odu durante le consultazioni divinatorie.
  • Ikin: semi di palma sacri utilizzati nel culto di Ifá per consultare gli Odu attraverso complicati rituali di divinazione.
  • Búzios (Diloggún): conchiglie usate per la divinazione soprattutto in Santería e Candomblé, gettate per ottenere segni divinatori.
  • Obi: mezzo divinatorio a base di cocco spezzato, utilizzato per domande semplici a risposta binaria (sì/no).
  • Babalawo: sacerdote del culto di Ifá, responsabile della divinazione complessa e dei rituali legati a Orunmila.
  • Babalorisha/Iyalorisha: sacerdote/sacerdotessa iniziato/a in un Orisha, guida di un Ilé o casa di santo.
  • Filho de Santo: “figlio del santo”, termine usato in Candomblé per indicare un iniziato a un Orisha.
  • Pai/Mãe de Santo: guida spirituale e rituale in un terreiro di Candomblé, corrispondente a Babalorisha/Iyalorisha.
  • Possessione rituale: fenomeno in cui l’Orisha “discende” nel corpo di un iniziato durante cerimonie pubbliche o tambor.

 

Fonti e Riferimenti

  • Wande Abimbola, Ifá: An African System of Divination
  • Miguel A. De La Torre, Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
  • Baba Ifa Karade, The Handbook of Yoruba Religious Concepts
  • http://www.archivocubano.org
  • https://en.oshaeifa.com/santeria-blog/
  • https://todosanteria.com
  • https://misanteria.com
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