NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.
Cos’è la Mano di Orula? Il Primo Passo nel Cammino Spirituale
Nel cuore delle tradizioni spirituali afrocubane, e in particolare nella Santería e nel sistema divinatorio yoruba noto come Ifá, esiste un rito di iniziazione fondamentale: la Mano di Orula (Ikofá o Awofakán). È un momento sacro che segna l’ingresso formale del devoto sotto la protezione di Orunmila, l’Orisha del destino, della divinazione e della saggezza eterna.
Origine e significato della Mano di Orula
La Mano di Orula è una cerimonia di iniziazione leggera all’interno del corpus liturgico di Ifá. In termini pratici, comporta la consegna di strumenti sacri legati a Orunmila (come gli ikin, collane rituali, bracciali) e la rivelazione dell’odu personale del ricevente.
Viene chiamata Awofakán se ricevuta da un uomo e Ikofá se ricevuta da una donna. È un rito importante, ma non comporta ancora un ruolo sacerdotale.
Chi è Orunmila?
Orunmila è l’Orisha della saggezza e della divinazione, colui che conosce il destino di ogni essere umano. È il depositario degli odu di Ifá, un sistema oracolare che guida i Babalawo nell’interpretazione del cammino spirituale di ogni persona.
Cosa si riceve con la Mano di Orula?
Durante la cerimonia, che può durare da uno a tre giorni, il/la ricevente ottiene:
- Il proprio segno (odu) personale tramite divinazione
- Le collane rituali (elekes) e un braccialetto verde e giallo (idé)
- Protezione e orientamento spirituale da parte di Orunmila
- Eventuali tabù o prescrizioni spirituali e comportamentali da seguire
- Spesso anche i Quattro Guerrieri: Elegguá, Oggún, Ochosi e Osun, ciascuno con il proprio oggetto consacrato
Durante la cerimonia si effettuano anche riti di purificazione e si ricevono consigli individuali su come condurre la propria vita spirituale. Il set dei Quattro Guerrieri rappresenta una protezione attiva e quotidiana nella vita dell’iniziato.
I Quattro Guerrieri nella Santería cubana
Nella Santería cubana (Regla de Ocha-Ifá), è prassi molto diffusa che, assieme alla Mano di Orula, si consegnino anche i cosiddetti “Quattro Guerrieri”:
- Elegguá/Exu – spesso sotto forma di una pietra consacrata o una statuetta con caracoles
- Oggún – rappresentato da una piccola pentola con strumenti in metallo
- Ochosi – con arco, freccia e lancia in miniatura
- Osun – un’asta con un uccello in cima che vigila la casa
Questi strumenti vengono consacrati e “caricati” durante il rituale e rappresentano la protezione quotidiana e la forza spirituale attiva nella vita dell’iniziato.
È importante sottolineare che questa prassi è tipica del contesto cubano-diasporico. Nella tradizione yoruba nigeriana, la consegna dei Guerrieri non è obbligatoriamente legata alla Mano di Orula, ma avviene secondo modalità diverse e spesso in fasi più avanzate dell’iniziazione.
Perché si riceve?
Ricevere la Mano di Orula è utile per:
- Protezione contro energie negative e pericoli spirituali
- Comprendere la propria missione di vita (ayanmo)
- Prepararsi a futuri cammini religiosi (come essere santero o Babalawo)
- Rinforzare il legame con la tradizione e la comunità
Mano di Orula nella Santería e nel culto tradizionale di Ifá
In Nigeria, non esiste un rito chiamato “Mano di Orula” come a Cuba. La cerimonia è una struttura della diaspora che funge da primo passo per accedere al culto di Orunmila senza entrare direttamente nel sacerdozio. In Nigeria, invece, l’iniziazione avviene direttamente tramite l’Itefá.
Benefici spirituali
- Protezione contro la morte prematura
- Guida e orientamento nella vita quotidiana
- Conoscenza del proprio odu e delle sue implicazioni
- Collegamento diretto con Orunmila e la sua saggezza
Conclusione
La Mano di Orula è una porta d’accesso al mondo spirituale yoruba. È un gesto di fiducia, un passo consapevole verso la conoscenza del proprio destino, la guarigione e la responsabilità. Chi la riceve si mette sotto la guida di una forza benevola e saggia, iniziando un percorso che può durare tutta la vita.
Fonti
- Wande Abimbola – Ifá: An African System of Divination
- Miguel A. De La Torre – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
- Baba Ifa Karade – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
- Joseph M. Murphy – Working the Spirit
- Testimonianze orali di Babalawo cubani, nigeriani e brasiliani
Miniglossario
- Orunmila: Orisha della divinazione e del destino, custode dei segreti di Ifá.
- Odu: Segno divinatorio che descrive il destino e la vita spirituale di una persona.
- Ikofá / Awofakán: Cerimonia della Mano di Orula per donne (Ikofá) e uomini (Awofakán).
- Elekes: Collane rituali consacrate agli Orisha, simbolo di protezione e affiliazione.
- Idé: Braccialetto verde e giallo che rappresenta la protezione di Orunmila.
- Ikin: Semi di palma sacri utilizzati nel sistema di divinazione di Ifá.
- Itefá: Iniziazione completa al sacerdozio di Ifá, per diventare Babalawo.

