NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.
I Figli di Òṣùn (Ossun): Esistono?
Nel contesto della Santería cubana e della tradizione yoruba, è legittimo chiedersi se esistano “figli di Òṣùn (Ossun)”, il guardiano tra i Quattro Guerrieri (Elegguá, Ogun, Ochosi e Òṣùn). La risposta corretta è: no, non esistono figli di Òṣùn nel senso classico del termine.
Chi è Òṣùn?
Òṣùn (da non confondere con Oshún, la dea dei fiumi e dell’amore) è un Orisha guerriero e protettore. Nella Santería è rappresentato da una figura metallica alta, spesso decorata con piume, dischi e una scala a spirale. Questo oggetto sacro viene posizionato in alto, per vegliare sull’iniziato, in quanto simboleggia la stabilità spirituale e la vigilanza.
Òṣùn è fondamentale per la protezione dell’initiato durante e dopo la kariocha. Si dice che quando Òṣùn “cade” o si ribalta, è segno di disequilibrio spirituale o attacco, e deve essere consultato immediatamente da un sacerdote.
Perché non ha figli?
- Non si incorona: Òṣùn non viene mai ricevuto come Orisha di testa. Nessuno “fa santo” con Òṣùn.
- Non si manifesta in trance: Òṣùn non prende possesso del corpo dei devoti durante i tambor o le cerimonie.
- Non ha cammini né pataki personali: non esistono mitologie estese o cammini multipli di Òṣùn come per Yemayá, Changó o Oshún.
- Funzione rituale, non archetipica: Òṣùn ha una funzione di protezione e vigilanza, ma non guida il destino dell’individuo come un Orisha coronato.
Per questi motivi, si considera che Òṣùn sia un Orisha funzionale e non un patrono personale. Il suo ruolo è centrale nei riti, ma non è oggetto di figliolanza spirituale.
Si può avere un legame con Òṣùn?
Sì, certo. Chi riceve i Quattro Guerrieri riceve anche Òṣùn. Il suo oggetto viene collocato su un luogo alto, come una mensola o l’altare, e rappresenta una forma di sentinella spirituale. Si può stabilire un legame devozionale con lui, ma non una figliolanza rituale come per gli altri Orisha maggiori.
Conclusione
Òṣùn è un Orisha fondamentale per la protezione e la stabilità energetica del devoto. Ma non si corona, non si incorpora e non ha figli. Il suo ruolo è quello di guardiano silenzioso, presente e vigilante, ma senza incarnazione diretta o trasmissione archetipica.
Rispettarlo significa riconoscere il suo potere protettivo e posizionarlo correttamente nel proprio cammino, ma senza confondere la sua funzione con quella degli Orisha di testa.
Glossario
- Òṣùn (Ossun): Orisha guardiano tra i Quattro Guerrieri, simbolo di vigilanza e stabilità
- Oshún: Dea dell’amore e dei fiumi, spesso confusa con Òṣùn ma figura distinta
- Kariocha: Iniziazione nella Santería
- Quattro Guerrieri: Elegguá, Ogun, Ochosi e Òṣùn – ricevuti insieme
- Orisha di testa: Divinità principale che governa il destino di un iniziato
Fonti
- Lydia Cabrera – El Monte
- De La Torre, Miguel – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
- Karade, Baba Ifa – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
- Fonti orali: babalawo, santeros e praticanti della diaspora afro-cubana
Sblocco e Separazione
Orisha – Candela in Vetro – 7 Potenze – Tutto: Affari, amore, lavoro, protezione…

