Profilo dell’Orisha Ochosi: L’Orisha della Caccia, della Giustizia

Ochosi Orishà

NOTA INFORMATIVA:

Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.


Ochosi: L’Orisha della Caccia, della Giustizia e della Precisione Spirituale

Ochosi (a volte trascritto come Oxóssi in Brasile) è l’Orisha della caccia, della giustizia, della strategia e della precisione. Spirito silenzioso, ma infallibile, è rappresentato come un arciere che non sbaglia mai il bersaglio. Nella Santería cubana e nel Candomblé brasiliano, Ochosi è venerato come protettore dei perseguitati, degli emarginati e di coloro che cercano equilibrio tra libertà e responsabilità.

Figlio simbolico della foresta e custode della verità, Ochosi è anche associato all’intelligenza sottile, alla discrezione e all’osservazione. Non è un guerriero impulsivo come Ogun o un re carismatico come Changó: è un solitario, un meditatore, un veggente che scocca la sua freccia solo quando è certo.

 

Origine e posizione nel pantheon

Ochosi è uno degli Orisha legati alla natura selvaggia, alla caccia e alla giustizia. È spesso considerato fratello di Ogun (con cui lavora strettamente) e parte della triade dei Quattro Guerrieri della Santería: Elegguá, Ogun, Ochosi e Osun.

Nella cosmologia yoruba, rappresenta l’occhio acuto del cacciatore e la mente dell’investigatore. Non si limita a uccidere: persegue, osserva, e poi agisce. È anche associato alla giustizia spirituale e divina: molti lo invocano per proteggersi da ingiustizie, persecuzioni e tradimenti.

 

Simbolismo e attributi

  • Colore: blu turchese, blu reale, verde, giallo. Spesso si accendono due candele, una gialla, l’altra blu. Il cero di solito è solo blu.
  • Numero: 3 (e i suoi multipli)
  • Strumento: arco e freccia (ofá)
  • Animali: cervo, uccelli, animali della foresta
  • Elemento: aria e terra
  • Luogo sacro: foreste e montagne

Ochosi è associato al cervo per la sua agilità e al silenzio della natura. Il suo arco non è solo un’arma fisica, ma un simbolo di concentrazione e visione. Le sue frecce colpiscono l’ingiustizia e la menzogna.

 

Sincretismo e culto

Nella Santería cubana, Ochosi è sincretizzato con San Norberto o con San Sebastiano, per via della rappresentazione con frecce. Nel Candomblé brasiliano è venerato con il nome di Oxóssi e sincretizzato con San Giorgio in alcune regioni.

Il suo culto prevede offerte nei boschi, presso alberi sacri, oppure in casa, vicino ad altari sobri ma ben ordinati. Ama il silenzio, l’intento puro e la precisione.

 

Pataki di Ochosi

Si narra che Ochosi fosse un grande cacciatore e veggente, al servizio di Obatalá. Un giorno fu chiamato a catturare un animale sacro per un rito, ma il destino gli giocò uno scherzo: per errore colpì l’animale sbagliato, caro al suo stesso Orisha.

Disperato, fece voto di non sbagliare mai più. Da quel giorno affinò la sua arte fino alla perfezione: osservava i segni, ascoltava la foresta, attendeva con pazienza il momento esatto. Divenne così il cacciatore perfetto e, per ricompensa, gli Orisha gli affidarono la custodia della giustizia e della verità.

Da quel giorno, Ochosi veglia su coloro che cercano giustizia senza violenza, su chi difende i deboli, e su chi ha bisogno di vedere chiaro nel proprio cammino.

 

Rezo a Ochosi (in yoruba)

Ochosi ode mata  
Ode orun lo nfe ire  
Alagbede orun loni agbara  
Ma jẹ́ ki òtẹ̀ ṣẹ́gun mi  
Aché


Ochosi, cacciatore silenzioso
Dal cielo cerchi il bene
Fabbro celeste, oggi hai il potere
Non lasciare che l’ingiusto prevalga su di me
Aché

 

Offerte e rituali

  • Frutta fresca: mela verde, pera, ananas
  • Carne di cervo o animali da caccia (solo in rituali specifici)
  • Mais tostato, miele, vino rosso
  • Frecce simboliche, piume, piccoli archi in legno

Le offerte si fanno nei boschi, in luoghi tranquilli, oppure accanto alla pietra consacrata (otán). Ogni gesto deve essere preciso, rispettoso, privo di eccessi. Ochosi ama la discrezione e punisce la superficialità.

 

Tabù e precauzioni

  • Non usare le sue frecce per gioco o senza motivo sacro
  • Non mentire in sua presenza: è spirito di giustizia
  • Non fare richieste vendicative: colpisce solo chi lo merita
  • Non portare disordine sull’altare: ama l’equilibrio e l’armonia

Chi serve Ochosi deve imparare a agire con precisione e coerenza. Anche i pensieri devono essere puliti e focalizzati.

 

Ochosi e gli altri Orisha

  • Ogun: lavora con lui, costruisce le armi, apre i sentieri
  • Elegguá: lo precede nei cammini, annuncia la caccia
  • Obatalá: gli affida spesso missioni sacre e delicate

Spesso si dice che Ochosi sia “l’intelligenza della giustizia”: mentre Ogun rompe, Ochosi mira. Mentre Elegguá, apre, Ochosi sceglie la strada giusta. Sono forze complementari.

 

Come riconoscere la chiamata di Ochosi

Chi è attratto da Ochosi sente spesso il richiamo del silenzio, della natura, della precisione. Può essere perseguitato ingiustamente, oppure lavorare nella giustizia, nella sicurezza, nella strategia, nell’investigazione. Spesso ama l’arco, i boschi, il blu, i metodi scientifici o la spiritualità disciplinata.

Molti suoi figli (e anche i suoi devoti non iniziati) sviluppano forti doti intuitive, senso della verità, e capacità di protezione.

 

Conclusione

Ochosi è il cacciatore spirituale: non uccide per distruggere, ma per mantenere l’equilibrio. È il giudice silenzioso che osserva e agisce. È l’ombra tra gli alberi, la freccia invisibile che colpisce il cuore dell’ingiustizia.

Chi lo onora deve imparare a discernere, a scegliere, a mirare con consapevolezza. Solo così potrà camminare con lui, e ricevere la sua protezione sottile ma infallibile.

 

Glossario

  • Orisha: Divinità del pantheon yoruba
  • Otán: Pietra consacrata che rappresenta l’Orisha
  • Ofá: Arco sacro simbolo di Ochosi
  • Pataki: Mito sacro o racconto iniziatico
  • Rezo: Preghiera o invocazione
  • Santería: Religione afrocubana derivata dal culto yoruba
  • Candomblé: Religione afrobrasiliana legata agli Orixá

 

Fonti

  • Abimbola, Wande – Ifá: An African System of Divination
  • Karade, Baba Ifa – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
  • Lydia Cabrera – El Monte
  • De La Torre, Miguel – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
  • Fonti orali: santeros e babalawo della diaspora afrocubana
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