NOTA INFORMATIVA:

Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
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Òṣùn (Ossun): Il Guardiano Silenzioso tra i Quattro Guerrieri

Òṣùn, spesso trascritto anche come Ossun, è uno degli Orisha fondamentali nella Santería cubana e nella tradizione yoruba afro-caraibica, ma con un ruolo molto particolare. È il guardiano della stabilità spirituale e fisica dell’iniziato, la sentinella che veglia silenziosa ma vigile sul cammino degli adepti.

Fa parte dei Quattro Guerrieri – insieme a Elegguá, Ogun e Ochosi – ed è sempre presente in ogni iniziazione, ma non viene incoronato e non prende mai possesso dei corpi. Òṣùn non ha cammini, non ha figli, ma la sua funzione è indispensabile per la protezione e il mantenimento dell’equilibrio spirituale.

Descrizione e Simbolismo

• Ruolo: Guardiano spirituale, sentinella, simbolo della stabilità
• Struttura rituale: Figura alta in metallo, spesso con scala a spirale, dischi e piume
• Colore: Dorato o metallico (ottone, rame)
• Elemento: Altezza (si pone in alto), vigilanza
• Caratteristica principale: Protegge la testa e lo spirito dell’iniziato

La figura sacra di Òṣùn viene collocata in un punto elevato, tipicamente su una mensola, sopra il letto o l’altare, e non deve mai cadere. La sua caduta è interpretata come un serio segnale di squilibrio energetico o attacco spirituale.

Origine e Tradizione

Òṣùn proviene dalla tradizione yoruba dell’Africa Occidentale, ma nella Santería ha assunto una funzione rituale molto più definita e fissa. A differenza degli Orisha maggiori, non ha pataki (storie sacre) articolati, né possessioni né cammini. La sua figura è più un simbolo vivente di presenza e vigilanza.

In Nigeria, Òṣùn è parte di un sistema complesso legato alla protezione rituale dell’iniziato, ma nella diaspora caraibica assume il significato specifico di equilibrio tra corpo e anima.

Relazione con i Quattro Guerrieri

Òṣùn viene ricevuto insieme a:

• Elegguá: che apre i cammini e custodisce i crocevia
• Ogun: che apre fisicamente i sentieri con la sua forza
• Ochosi: che rappresenta la giustizia e la precisione

Tra questi, Òṣùn è colui che non agisce ma osserva. Non si muove, ma sta in alto. È lo spirito vigile che garantisce che l’energia dell’iniziato resti stabile e centrata.

Funzione nell’iniziazione (kariocha)

Durante la cerimonia di iniziazione (kariocha), Òṣùn viene preparato insieme agli altri guerrieri. Viene consacrato e posizionato sopra il letto dell’iniziato o sul suo altare personale. Rappresenta la connessione verticale tra orí (la testa, il destino personale) e il mondo spirituale.

La presenza di Òṣùn indica che il devoto ha ricevuto i Quattro Guerrieri ed è sotto la costante protezione dei custodi spirituali. Non è un Orisha che si interroga direttamente, ma la sua caduta viene presa molto seriamente come segnale rituale.

Òṣùn come Oggetto Sacro Rituale

Òṣùn è rappresentato da un oggetto sacro in metallo, costituito da una coppa su piedistallo sormontata da un gallo. Questo simbolo raffigura la sua funzione di sentinella spirituale. Il gallo, come animale vigile, annuncia l’arrivo dell’alba e simboleggia la capacità di Òṣùn di avvisare del pericolo. Attorno alla coppa pendono piccoli campanelli che ricordano gli antichi strumenti yoruba, aggiungendo una dimensione sonora al suo potere protettivo. In alcune rappresentazioni sono presenti piume o una scala a spirale, elementi simbolici che richiamano l’ascensione dello spirito e la connessione tra i piani visibile e invisibile.

Òṣùn viene ricevuto insieme ai Quattro Guerrieri e rappresenta l’asse verticale dell’equilibrio spirituale. È un Orisha che non si incorona, non si incarna, ma vigila: e lo fa attraverso la sua presenza metallica, immobile e silenziosa, che richiama l’attenzione del fedele quando qualcosa si rompe nell’armonia spirituale della casa.

Òṣùn in Alto: Guardia Silenziosa e Vigile

Per tradizione, Òṣùn va collocato in alto: sopra una porta, una mensola o una trave. Questo perché deve osservare tutto dall’alto, senza essere disturbato. Se Òṣùn cade o si inclina, è interpretato come un grave segnale spirituale, un avvertimento da prendere seriamente. In molte case di santeros, Òṣùn è posizionato sopra la porta d’ingresso, così che possa proteggere chi entra e chi esce, filtrando le energie in transito.

La sua figura silenziosa, posta in alto, trasmette una presenza vigile e costante. Non parla, ma comunica. Non agisce, ma veglia. È la sentinella sacra che Obatalá pose come guardiano della soglia tra il mondo profano e quello sacro, sempre pronta a segnalare, con il suo tintinnio o la sua caduta, che qualcosa non va.

Tabù e Precauzioni

• Mai porre Òṣùn in basso: deve essere sempre in posizione sopraelevata
• Mai ignorare la sua caduta: se Òṣùn cade, è necessario consultare il padrino o il babalawo
• Mai spostarlo con leggerezza: è un oggetto consacrato e altamente sensibile

Si dice che Òṣùn “parla con il gesto, non con la bocca”: la sua caduta o inclinazione è un messaggio che l’equilibrio spirituale è stato compromesso.

Offerte e devozione

Generalmente non si offrono cibi specifici a Òṣùn come agli altri Orisha , ma si mantiene il suo spazio:

• Pulito e ordinato
• Con oggetti sacri e fiori freschi (facoltativi)
• Con attenzione quotidiana, anche solo simbolica

Un breve saluto quotidiano a Òṣùn, o la semplice presenza cosciente, è un atto di rispetto e connessione con il principio della vigilanza interiore.

Conclusione

Òṣùn non è un Orisha di testa, non si incorpora, non ha figli. Eppure è indispensabile. La sua funzione è silenziosa ma assoluta: come una scala che non si muove ma permette di salire. Senza Òṣùn, manca la stabilità; senza di lui, non si può vigilare sul proprio cammino.

Chi riceve Òṣùn riceve la benedizione della fermezza, della protezione invisibile, della consapevolezza costante. È la torre che non vacilla, la luce sempre accesa sulla soglia del proprio destino.

Glossario

• Òṣùn (Ossun): Orisha guardiano della vigilanza, parte dei Quattro Guerrieri
• Orí: Il “capo” inteso come testa, il centro del destino e della coscienza personale
• Kariocha: Iniziazione completa nella Santería
• Guerrieri: Quattro Orisha  ricevuti all’inizio del cammino: Elegguá, Ogun, Ochosi e Òṣùn
• Altare: Spazio sacro in cui si conservano gli oggetti consacrati

Fonti

• Lydia Cabrera – El Monte
• De La Torre, Miguel – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
• Karade, Baba Ifa – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
• Testimonianze orali: babalawo e santeros praticanti a Cuba e nella diaspora