NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.
Figli di Babalú Ayé: I Guaritori Silenziosi del Dolore
I Figli di Babalú Ayé portano sulla propria testa la firma di uno degli Orisha più profondi, severi e compassionevoli del pantheon afro-caraibico: il Signore della Malattia e della Guarigione. Essere figlio di Babalú Ayé non è solo un dono, ma anche una responsabilità karmica. I suoi figli vivono tra le cicatrici della sofferenza e la luce della guarigione, spesso passando da esperienze dolorose a ruoli di guida, cura e servizio verso gli altri.
Il cammino dei figli di Babalú Ayé è segnato da silenzio, resilienza e capacità di rigenerazione. Sono anime che hanno conosciuto la vulnerabilità e imparato a camminare con umiltà, compassione e profondità spirituale.
Tratti distintivi dei Figli di Babalú Ayé
Sebbene ogni persona abbia la propria storia individuale, i figli di questo Orisha condividono spesso una serie di caratteristiche archetipiche:
- Empatia profonda: riescono a comprendere la sofferenza degli altri in modo viscerale. Spesso si avvicinano spontaneamente a chi è ferito, emarginato o malato.
- Presenza silenziosa ma potente: non hanno bisogno di parlare molto per farsi sentire. Il loro sguardo, la loro postura, la loro calma interiore emanano autorità e rispetto.
- Storia personale segnata dal dolore: molti figli di Babalú Ayé hanno vissuto malattie croniche, esclusione sociale, traumi o abbandoni.
- Vocazione alla cura: spesso lavorano come guaritori, terapeuti, infermieri, psicologi o curanderos.
- Amore per la terra e per i rimedi naturali: conoscono o apprendono spontaneamente il potere delle erbe, dei decotti, del riposo e del silenzio.
Non sono quasi mai appariscenti, ma la loro forza si rivela nella capacità di sostenere il dolore degli altri senza cedere, e nel modo in cui riescono a generare guarigione intorno a sé, anche senza parole.
Relazione spirituale con Babalú Ayé
La relazione tra i figli e il loro Orisha di testa si basa su una connessione profonda. Babalú Ayé non è un padre indulgente, ma un maestro severo e compassionevole. Attraverso le prove, affina i suoi figli e li guida a diventare colonne per chi non ha voce. Quando il figlio si ribella o ignora il proprio cammino, spesso sperimenta crisi fisiche o esistenziali.
Ma quando il figlio si allinea con lui, scopre una forza interiore incrollabile, capace di attraversare il dolore senza perdere la fede.
Comportamenti tipici
- Tendenza all’isolamento: i figli di Babalú Ayé sono spesso riservati, selettivi nei rapporti, bisognosi di spazi di silenzio e introspezione.
- Serietà e senso della responsabilità: portano sulle spalle il peso di chi sa quanto sia fragile la vita. Non amano i giochi superficiali.
- Vissuto del corpo come luogo sacro: sono molto sensibili alle proprie condizioni fisiche e ai segnali del corpo.
- Capacità di ascolto: molti diventano confidente naturale per gli altri, e hanno un’incredibile abilità nel consolare.
I figli di Babalú Ayé non cercano il palcoscenico, ma sono centrali in ogni contesto spirituale serio. Sono colonne invisibili del tempio, presenze costanti e affidabili.
Cammino evolutivo
Il cammino dei figli di Babalú Ayé è lungo e a tratti doloroso. In gioventù possono sentirsi smarriti, incompresi, e vivere periodi di malattia, depressione o solitudine. Ma con il tempo, se trovano una guida spirituale seria, iniziano a trasformare il proprio vissuto in strumento di servizio.
Molti di loro imparano a guarire gli altri perché hanno imparato a guarire se stessi. La sofferenza non viene rimossa, ma trascesa, e diventa fonte di compassione e potere spirituale.
Professioni e vocazioni comuni
- Guaritori tradizionali
- Medici, infermieri, operatori sanitari
- Psicologi, counselor, terapeuti olistici
- Erboristi, agricoltori, ambientalisti
- Operatori sociali, volontari con emarginati
Alcuni figli di Babalú Ayé diventano anche servitori del culto, apprendendo i segreti dell’Orisha , costruendo altari, offrendo ebo per la salute e insegnando la forza del raccoglimento.
Modalità di relazione
Nei rapporti personali e affettivi, i figli di Babalú Ayé sono spesso molto selettivi. Possono sembrare freddi o distaccati all’inizio, ma quando si aprono, diventano estremamente protettivi e fedeli. Richiedono rispetto e sincerità: non sopportano il tradimento né la superficialità.
Soffrono spesso in silenzio, ma hanno bisogno di sentirsi visti e amati per ciò che sono, al di là delle maschere sociali.
Rezo per i figli di Babalú Ayé
Babalú Ayé, Olúwà ara Ṣe ìmọ́lẹ̀ nínú òkùnkùn mi Má jẹ́ kí àìlera mi bà mi Tó mi sí ojú rere rẹ Kí ilera ati ayọ̀ bò wọ́ inú mi Aché.
Babalú Ayé, Signore dei corpi
Porta luce nelle mie tenebre
Non lasciare che la malattia mi abbatta
Avvicinami al tuo volto benevolo
Che salute e gioia tornino in me
Aché.
Precauzioni spirituali
I figli di Babalú Ayé devono osservare alcune pratiche spirituali per mantenere il proprio equilibrio:
- Non ignorare i segnali del corpo o le malattie ricorrenti
- Offrire regolarmente candele, grani e cibi semplici al proprio Orisha
- Praticare purificazioni con acqua, erbe, silenzio
- Frequentare la natura e camminare scalzi sulla terra
- Essere generosi con chi soffre: la guarigione passa anche dal dono
Compatibilità e relazioni con altri Orisha
I figli di Babalú Ayé spesso trovano affinità con:
- Figli di Obatalá: per l’equilibrio spirituale e la saggezza silenziosa
- Figli di Yemayá: per la profondità emotiva e il senso materno
- Figli di Oshún: con cui si completa un equilibrio tra bellezza e dolore
Più difficili i rapporti con figli di Orisha troppo impulsivi (Changó, Oyá, Ogun), a meno che ci sia rispetto e contenimento reciproco.
Conclusione
I figli di Babalú Ayé sono guaritori sacri nati dal dolore. Portano in sé il seme della sofferenza e il dono della trasmutazione. Sono testimoni viventi del potere che nasce dal sopportare e poi sollevare chi è caduto.
Camminano con dignità, in silenzio, ma la loro presenza risveglia la coscienza. Dove c’è malattia, portano speranza. Dove c’è esclusione, portano accoglienza. Dove c’è cicatrice, sanno riconoscere il potenziale della resurrezione.
Glossario
- Babalú Ayé: Orisha delle malattie e della guarigione
- Odu: Segno divinatorio rivelato nella Mano di Orula
- Ebo: Offerta rituale
- Aché: Forza sacra e vitale
- Iyawó: Iniziato/a nei primi 12 mesi dopo il kariocha
- Ori: La coscienza individuale e il destino personale
Fonti
- Lydia Cabrera – El Monte
- De La Torre, Miguel – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
- Karade, Baba Ifa – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
- Abimbola, Wande – Ifá: An African System of Divination
- Testimonianze orali da santeros e babalawo della diaspora
Giustizia e Accordi Legali
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