NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.
Introduzione allo Sciamanesimo Amazzonico: Connessione con la Natura e il Mondo Spirituale
Lo sciamanesimo amazzonico è una delle forme più antiche e profonde di spiritualità indigena, ancora oggi praticata da numerose popolazioni che abitano la regione dell’Amazzonia, come gli Shipibo-Conibo, i Yawanawa, i Huni Kuin (Kaxinawá), i Katukina e molte altre.
Questa tradizione si fonda su una visione del mondo in cui ogni elemento della natura è vivo, dotato di coscienza e in relazione con l’essere umano. Gli alberi, gli animali, i fiumi, le montagne e perfino le malattie hanno uno “spirito”, e il compito dello sciamano – spesso definito curandero, vegetalista o pajé – è proprio quello di comunicare con questi spiriti per guarire, proteggere e guidare la comunità.
Attraverso l’uso di piante maestre, come l’ayahuasca, e pratiche ancestrali come il canto (icaros), la dieta, il digiuno e il contatto con la natura, lo sciamano entra in stati di coscienza alterati che gli permettono di viaggiare nei mondi invisibili, ricevere visioni e insegnamenti, e operare vere e proprie trasformazioni energetiche e spirituali.
Lo sciamanesimo amazzonico non è solo un sistema terapeutico, ma anche una filosofia di vita, una via di conoscenza e un patrimonio culturale che oggi viene sempre più riscoperto anche da chi, al di fuori della foresta, cerca una connessione più autentica con sé stesso e con la Terra.
Un’antica via di saggezza nella giungla
Lo sciamanesimo amazzonico è una delle tradizioni spirituali e curative più antiche e radicate al mondo. Nato nel cuore della foresta pluviale sudamericana, si basa su una profonda connessione con la natura, gli spiriti e le forze invisibili che abitano il mondo vivente. È una forma di sapere ancestrale che si tramanda oralmente, di generazione in generazione, attraverso la figura centrale dello sciamano, o curandero.
In questo contesto, la malattia non è vista solo come un fatto fisico, ma come un disequilibrio spirituale o energetico. Il ruolo dello sciamano è quello di ripristinare l’armonia tra corpo, mente, spirito e ambiente, utilizzando tecniche che includono canti sacri, piante medicinali, viaggi spirituali e rituali di purificazione.
Il ruolo dello sciamano
Lo sciamano amazzonico è una guida, un guaritore, un veggente e un ponte tra i mondi. Egli è in grado di comunicare con gli spiriti della foresta, delle piante, degli animali e degli antenati. Durante i rituali, entra in uno stato modificato di coscienza (trance) grazie all’uso del canto (icaros), del suono del tamburo, della respirazione o di piante sacre, per ricevere visioni, diagnosi o messaggi.
Nel contesto amazzonico, ogni pianta ha un proprio spirito e un proprio canto, e imparare a “conoscere” una pianta significa entrare in contatto con la sua essenza spirituale attraverso una dieta (dieta espiritual), che può durare giorni o mesi.
Ayahuasca e altre piante maestre
Una delle pratiche più conosciute è quella legata all’uso rituale dell’ayahuasca, un decotto sacro preparato con diverse piante tra cui la Banisteriopsis caapi e la Psychotria viridis. L’ayahuasca è considerata una “pianta maestra” capace di aprire le porte della percezione, favorire la purificazione emotiva e spirituale, e insegnare verità profonde attraverso visioni simboliche e mistiche.
Ma l’ayahuasca non è l’unico strumento. Altre piante maestre utilizzate includono il tobacco sacro (mapacho), il sananga, la chiric sanango, e molte altre, ognuna con un uso specifico per curare malattie fisiche, blocchi energetici o traumi spirituali.
La medicina dell’anima
Nel pensiero sciamanico amazzonico, la guarigione passa per l’anima. Una persona può perdere pezzi della propria energia vitale in seguito a traumi, dolori, maledizioni, o comportamenti contrari alla propria natura. Lo sciamano, attraverso il viaggio spirituale, cerca questi frammenti, li recupera e li reintegra nel corpo della persona.
Un altro concetto fondamentale è quello delle intrusioni, ovvero energie estranee che si attaccano al campo energetico. Queste vengono rimosse con tecniche di estrazione spirituale, soffi, canti, o l’uso di piante purificatrici (come l’ajo macho o il palo santo).
La tradizione oggi: tra turismo spirituale e salvaguardia
Lo sciamanesimo amazzonico è oggi al centro di un crescente interesse globale. Sempre più persone si recano in Perù, Brasile o Colombia per partecipare a ritiri sciamanici, spesso alla ricerca di guarigione o trasformazione interiore. Tuttavia, questa espansione ha anche portato alla commercializzazione e a un rischio di snaturamento delle pratiche originali.
Molti sciamani e difensori della cultura indigena sottolineano l’importanza di rispettare il contesto tradizionale, la sacralità delle piante e i cicli naturali della foresta. Lo sciamanesimo amazzonico non è una “moda spirituale”, ma un sistema vivente, complesso, profondamente radicato nella visione del mondo indigena.
Lo sciamanesimo amazzonico si distingue per l’uso di piante maestre e tecniche rituali che accompagnano processi profondi di guarigione, trasformazione e riconnessione spirituale. Tra queste, oltre alla celebre ayahuasca, vi sono diverse altre pratiche e piante di potere meno conosciute ma altrettanto significative.
Sananga
Il Sananga è un collirio ricavato dalle radici della pianta Tabernaemontana undulata, usato tradizionalmente da molte etnie amazzoniche, in particolare dai Yawanawa e dai Katukina. L’applicazione agli occhi provoca una forte sensazione di bruciore iniziale, ma è considerata utile per pulire energeticamente, aumentare la visione spirituale e trattare affezioni fisiche legate alla vista.
Chiric Sanango
Il Chiric Sanango è una potente pianta maestra amazzonica, utilizzata soprattutto nelle diete sciamaniche. Favorisce la connessione con il cuore e aiuta a guarire traumi emozionali profondi. Il suo effetto è radicante e dolcemente purificatore, promuovendo forza interiore, amore per sé e resilienza.
Rapè
Il Rapè (pronunciato ha-peh) è una polvere di tabacco e altre piante sacre, soffiata nelle narici attraverso un tubo rituale (tepi o kuripe). È considerato uno strumento di pulizia spirituale, allineamento dei chakra e connessione con lo spirito della foresta. Può aiutare a centrare la mente, chiarire le intenzioni e aprire la strada per visioni e intuizioni.(Per un ulteriore approfondimento sul tema potete vedere il video di Alex Peverada e leggerne la trascrizione a questo link)
Kambò
Il Kambò è una secrezione cutanea della rana Phyllomedusa bicolor, usata in rituali di purificazione fisica e spirituale. Viene applicata su piccoli punti bruciati della pelle e provoca una reazione intensa, accompagnata da vomito e sudorazione. È considerato un potente “vaccino della foresta”, in grado di rinforzare il sistema immunitario e rimuovere blocchi energetici. (Per un ulteriore approfondimento sul tema potete vedere il video di Alex Peverada e leggerne la trascrizione a questo link)
Il Recupero dell’Anima
Uno degli interventi più profondi operati dallo sciamano amazzonico è il recupero dell’anima, una tecnica spirituale con cui lo sciamano riporta “frammenti” dell’essere che si sono smarriti a causa di traumi, shock o situazioni di dolore. Il ritorno dell’anima porta guarigione psichica e reintegrazione dell’identità profonda.
I Popoli Custodi
Tra le etnie che ancora oggi praticano e custodiscono lo sciamanesimo amazzonico ricordiamo i Shipibo-Conibo, noti per i loro icaros e la complessa simbologia geometrica dei loro disegni; i Yawanawa e i Katukina, profondamente legati all’uso del rapè e del kambò; e i Huni Kuin, che vedono nel mondo spirituale una guida costante per la vita quotidiana.
Il loro sapere rappresenta un patrimonio culturale e spirituale inestimabile, oggi sempre più riconosciuto anche al di fuori della foresta come via di guarigione per l’umanità intera.
Miniglossario
- Sananga: Collirio vegetale usato per purificare e migliorare la visione fisica e spirituale.
- Chiric Sanango: Pianta maestra riscaldante, usata per affrontare paure e traumi.
- Rapé: Polvere a base di tabacco soffiata nelle narici, per centratura e pulizia.
- Kambô: Secrezione di rana usata per purificazione fisica ed energetica.
- Recupero dell’Anima: Rituale per reintegrare parti dell’anima perse dopo traumi.
- Icaros: Canti sacri sciamanici usati per guarire e guidare il lavoro con le piante.
Fonti
- Narby, Jeremy. Lo sciamano e l’ayahuasca. –
- Luna, Luis Eduardo. Vegetalismo e piante maestre dell’Amazzonia
- Informazioni orali da operatori e facilitatori esperti in ambito Shipibo e Katukina.
Sblocco e Separazione
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