Coppia e Sciamanesimo: un Cammino Spirituale Insieme?

Coppia spirituale e sciamanica

NOTA INFORMATIVA:

Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.


Coppia e Sciamanesimo: Perché il Partner di un Praticante dovrebbe Conoscere il Cammino Spirituale

La moglie di uno sciamano (o curandero) dovrebbe essere almeno parzialmente iniziata allo sciamanesimo o alla curandería per ragioni molto simili a quelle delle tradizioni afrocaraibiche, ma con alcune sfumature specifiche legate al contesto delle tradizioni indigene, animiste e sincretiche del Sud e Centro America. Ecco perché:

 

1. Condivisione dello spazio sacro e protezione energetica

Nello sciamanesimo, la casa dello sciamano è anche il suo tempio, il suo campo cerimoniale e il suo spazio di lavoro spirituale. Le energie che si muovono durante i rituali di guarigione, le sessioni con piante sacre, i canti e le invocazioni possono essere molto potenti.
Se la moglie non è protetta o almeno consapevole, può assorbire energie dissonanti o essere colpita dagli effetti di spiriti “disordinati” o “ribelli” (secondo le visioni indigene). Un’iniziazione base serve a darle strumenti di difesa, comprensione e centratura.

 

2. Ruolo attivo nella cerimonia

In molte culture sciamaniche — maya, quechua, mapuche, shipibo — la compagna dello sciamano è una collaboratrice attiva.
Può:

  • preparare le piante (ayahuasca, tabacco, cacao, ecc.),

  • occuparsi della pulizia rituale,

  • cantare icaros o canti curativi,

  • sostenere energeticamente il processo del cliente/paziente.

Per poter svolgere questi compiti, è essenziale che abbia ricevuto almeno una formazione energetica e spirituale, per non danneggiare né sé stessa né gli altri.

 

3. Protezione dalle forze spirituali invocate

Durante i lavori sciamanici, vengono invocati spiriti di piante, animali, antenati, entità cosmiche. La persona più vicina allo sciamano diventa anche, indirettamente, un ponte o un punto vulnerabile.
Senza protezione, la moglie potrebbe essere “presa” o disturbata da spiriti irrequieti, secondo le credenze tradizionali. Una persona non iniziata potrebbe:

  • sviluppare disturbi fisici o emotivi,

  • avere sogni ossessivi o visioni sgradevoli,

  • vivere episodi di squilibrio mentale o affaticamento energetico.

 

4. Trasmissione del lignaggio e continuità del sapere

In molte tradizioni indigene, la via sciamanica è familiare o di lignaggio. Se la moglie non è almeno a conoscenza delle pratiche spirituali, non può sostenere la trasmissione ai figli o alla comunità.
Anche se non diventa sciamana a tutti gli effetti, deve sapere come trattare le piante sacre, i tabù rituali, le offerte, i sogni, gli animali guida.

 

5. Equilibrio energetico e sessuale

Nello sciamanesimo, il rapporto sessuale è un atto energetico sacro, non solo fisico.
Se uno dei due ha un alto livello di potere spirituale (come nel caso dello sciamano), e l’altro no, può crearsi uno sbilanciamento che danneggia entrambi. In alcune culture, si crede che lo sciamano possa inconsciamente “scaricare” la propria energia rituale sulla compagna se lei non è pronta.

 

6. Rispetto per la tradizione e la medicina

Infine, la donna di uno sciamano è portatrice della medicina del femminile. In molte culture, solo una donna che ha ricevuto la sua propria visione, dieta o chiamata può davvero comprendere il cammino del suo compagno.
Non è raro che alcune donne iniziate diventino curanderas, parteras (levatrici), yerberas (esperte di erbe), o madri cerimoniali, al fianco del loro compagno.

 

In sintesi:

La moglie di uno sciamano non è obbligata a essere sciamana, ma in moltissime tradizioni è quasi sempre necessario che sia almeno iniziata o consapevole, per protezione, collaborazione cerimoniale, trasmissione del sapere e rispetto delle forze spirituali.

 

Vale anche per un praticante di sciamanesimo transculturale (core shamanism) o “sciamano urbano”?

La risposta è sì, in parte — ma con importanti distinzioni.

Nel contesto dello sciamanesimo transculturale (core shamanism, come codificato da Michael Harner), o per chi si definisce “sciamano urbano”, molte delle motivazioni tradizionali che rendono necessaria l’iniziazione del partner vengono meno, ma non tutte. Ecco una distinzione chiave:

 

Cosa NON è obbligatorio nello sciamanesimo transculturale o urbano

  • Non esiste un lignaggio da tramandare, quindi non è necessaria una co-iniziazione per preservare un’eredità familiare o tribale.

  • Non c’è un contesto culturale con divieti rigidi o tabù cerimoniali, come accade nelle culture indigene.

  • Le entità con cui si lavora (animali di potere, spiriti alleati, archetipi) sono generalmente considerate più “sicure” o guidate dal praticante, senza bisogno di un sistema comunitario di protezione.

  • La casa del praticante non è necessariamente un campo cerimoniale attivo, salvo in contesti occasionali (sessioni, cerchi di tamburo, esperienze sciamaniche, ecc.).

 

 Tuttavia, ci sono ancora buoni motivi per cui il partner dovrebbe essere almeno consapevole o introdotto al lavoro sciamanico

  1. Condivisione energetica nella coppia
    Anche nel core shamanism, le pratiche agiscono a livello energetico e psichico. Se una persona nella coppia fa viaggi sciamanici, riceve visioni, o attraversa esperienze profonde, è utile che l’altro sappia di cosa si tratta, per non creare incomprensioni, giudizi o squilibri.

  2. Protezione personale e supporto emotivo
    Alcuni esercizi del core shamanism toccano ferite profonde, spiriti ombra, traumi del passato. Un partner non formato può:

    • non capire cosa stia accadendo,

    • reagire male ai cambiamenti energetici o emotivi del praticante,

    • oppure assorbirne gli effetti inconsciamente.

  3. Condivisione del linguaggio e del percorso
    Una relazione stabile ha bisogno di una base comune di comprensione. Se uno dei due parla di “animale guida”, “estrazione di intrusione”, “recupero dell’anima” e l’altro non sa di cosa si tratti, si rischia una distanza affettiva ed esistenziale.

  4. Partecipazione a cerimonie e cerchi
    Nella vita di un praticante urbano, può essere frequente partecipare a:

    • capanne sudatorie,

    • cerchi di tamburo,

    • rituali con medicine (es. cacao, tabacco, camminate sul fuoco),

    • incontri con sciamani indigeni in viaggio.
      In questi contesti, è utile che il partner sia almeno introdotto al linguaggio e all’energia del lavoro.

  5. Evita squilibri di potere
    Se uno nella coppia è “colui che sa” e l’altro è completamente ignaro, si crea una relazione squilibrata, in cui uno è sempre il “guaritore” e l’altro il “profano”. Questo può diventare tossico.

 

Nel core shamanism non è obbligatorio che il partner sia iniziato formalmente, ma è altamente raccomandato che abbia almeno una formazione di base, anche informale, per:

  • proteggersi energeticamente,

  • comprendere il cammino del compagno,

  • evitare squilibri relazionali.

 

Anche se nello sciamanesimo transculturale o urbano non esistono regole rigide imposte da lignaggi o strutture tribali, è comunque importante che il partner del praticante (soprattutto se si tratta di una relazione stabile e convivente) abbia almeno una minima comprensione o introduzione al cammino sciamanico.

Questo perché, anche in assenza di una tradizione codificata, le dinamiche spirituali che si attivano sono reali, profonde e trasformative.

Con il tempo, infatti, un praticante serio e costante può raggiungere un livello di profondità, visione e intensità di lavoro paragonabile a quello di uno sciamano tradizionale:

  • entra in contatto con entità di altri mondi,

  • affronta veri e propri scontri energetici,

  • sviluppa una coscienza metafisica e transpersonale fuori dal comune,

  • assume un ruolo di guida, terapeuta, mediatore tra dimensioni.

In questi casi, le regole energetiche valgono allo stesso modo, anche se non si appartiene a un lignaggio tradizionale.

 

Protezione dalle forze spirituali invocate

Durante i lavori sciamanici – viaggi, cerimonie, rituali – vengono invocati spiriti di piante, animali, antenati, elementi naturali o archetipi potenti. La persona più vicina al praticante, come il partner o coniuge, può diventare un punto energeticamente vulnerabile.

Secondo molte visioni spirituali e tradizioni sciamaniche:

  • il partner può essere “preso” o disturbato da spiriti irrequieti,

  • oppure coinvolto inconsapevolmente in processi di guarigione, estrazione o trasformazione.

Se non è preparato, ciò può portare a:

  • disturbi fisici o emotivi non spiegabili,

  • sogni ricorrenti, visioni disturbanti, insonnia,

  • affaticamento cronico o perdita di centratura.

 

Rischio di squilibri nella relazione

Quando uno nella coppia ha accesso a mondi invisibili, riceve messaggi da entità, o sperimenta stati alterati di coscienza, mentre l’altro non comprende o non accetta questi fenomeni, si possono creare squilibri o distanze difficili da colmare.

Il rischio è duplice:

  • da un lato, il praticante si sente solo o giudicato;

  • dall’altro, il partner non praticante può sentirsi escluso o confuso, percependo un cambiamento che non riesce a spiegare.

Per questo, non è necessario che entrambi diventino “sciamani”, ma è fondamentale che ci sia almeno una base comune: partecipazione a un cerchio di tamburo, una capanna sudatoria, una formazione introduttiva o anche solo uno spazio di dialogo aperto.

 

Condivisione di linguaggio e visione

Lo sciamanesimo tocca tematiche complesse: frammentazione dell’anima, spiriti guida, viaggi in mondi non ordinari, guarigione energetica, karma, vite precedenti.
Avere un partner che ignora completamente tutto questo può rendere difficile la condivisione, anche affettiva.

Chi pratica può vivere momenti di grande intensità, lacrime, liberazioni emotive, intuizioni improvvise. Condividerle con qualcuno che capisce, o almeno accoglie, fa la differenza tra una solitudine spirituale e una coppia evolutiva.

 

In sintesi

Anche nello sciamanesimo urbano o transculturale:

  • il lavoro spirituale ha impatti energetici reali su chi ci sta intorno;

  • il partner diventa parte indiretta del cammino, volente o nolente;

  • la protezione, la consapevolezza e la comprensione condivisa sono fondamentali.

Per questo, è altamente raccomandato che la moglie (o marito, o compagna/o) di uno sciamano urbano sia almeno introdotta/o al linguaggio, alle pratiche e all’energia del percorso.

Non per forza con iniziazioni complesse o lunghi ritiri. Ma con una apertura sincera e un coinvolgimento consapevole, anche minimo.

Anche un semplice corso introduttivo, la partecipazione a una capanna sudatoria o a un cerchio di tamburo può fare la differenza.

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