NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti coì come l’utilizzo di riti apotropaici, purificazioni spirituali, strumenti e candele rituali non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica, esoterica, spirituale non è volta ad effettuare diagnosi mediche, non sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, esoteriche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, di natura fisica o psichiatrica.
Ibeyis: I Gemelli Sacri della Luce, del Gioco e della Protezione
Gli Ibeyis, noti anche come Ibeji (dal yoruba ìbejì, “gemelli”), sono gli Orisha bambini, portatori di gioia, luce, protezione e mistero. Rappresentano la dualità sacra: il maschile e il femminile, la vita e la morte, la luce e l’ombra, il visibile e l’invisibile. Sono figli di Shangó e i Figli di Oshún e (in alcune tradizioni, di Yemayá) e incarnano il potere della fratellanza spirituale, della giocosità e della saggezza nascosta nei più piccoli.
Il loro culto è tra i più antichi e delicati. Gli Ibeyis sono visti come Orisha protettori dell’infanzia, dei gemelli, degli iniziati e dei viaggiatori. Sono anche considerati maestri della divinazione e della magia, pur nella loro forma infantile. La loro presenza in una casa è segno di protezione spirituale, ordine e benedizione.
Origine e Identità
Gli Ibeyis sono due fratelli gemelli: Taewo e Kainde (o Kehinde). Nella cosmologia yoruba, il primo a nascere è Kainde, ma Taewo è colui che “apre la strada”. Il primo “apre il cammino” (Taewo), il secondo “porta la saggezza” (Kainde). Questo paradosso racconta il mistero della loro energia.
In Santería, vengono venerati come un’entità doppia, spesso rappresentata da due figure identiche o da due bambole gemelle. In alcune tradizioni afro-cubane (soprattutto Arará e Regla de Ocha), esistono più coppie di Ibeyis, associati ai diversi cammini degli Orisha maggiori.
Simbologia e Attributi
- Dominio: bambini, fratelli, protezione, soglia tra vita e morte, viaggi, iniziazioni
- Colori: rosso e blu, oppure rosso e bianco
- Numeri: 2, 4 e i multipli di 2
- Strumenti: tamburi, sonagli, giocattoli, bastoni gemelli
- Sincretismo: Santissimi Cosma e Damiano (santi medici e martiri)
Gli Ibeyis sono spesso raffigurati come due bambini con vestiti identici, uno con tamburo, l’altro con campanello o strumento rituale. Hanno poteri enormi nonostante la loro età apparente: nessuna entità oscura può prevalere davanti agli Ibeyis. Sono il sigillo contro il male, le influenze oscure e gli inganni spirituali.
Ma sono solo simbolici o reali?
Entrambe le cose:
Nella religione, gli Ibeyis sono Orisha veri e propri, con culto, rezo e offerte.
Ma nella vita quotidiana, ogni coppia di gemelli yoruba è considerata sacra e associata agli Ibeyis. Si crede che i gemelli portino il potere di questi Orisha nel mondo reale.
Ruolo Spirituale
Gli Ibeyis proteggono:
- I bambini e gli iniziati più giovani
- Chi cammina in sentieri pericolosi o fa viaggi spirituali
- Le persone fragili, confuse, malate o sole
- Chi attraversa soglie (nuovi lavori, case, cammini religiosi)
Rappresentano anche la purezza e la potenza dell’infanzia, e insegnano che nella semplicità si cela il potere più grande. Nonostante siano bambini, sono maestri, protettori e persino giudici.
Pataki degli Ibeyis
Si narra che un giorno, un potente Ajogun (spirito oscuro) stava seminando distruzione nei villaggi. Nessun Orisha riusciva a fermarlo. Shangó provò a colpirlo con il fuoco, Ogun con la spada, Oyá con il vento: tutti fallirono. Allora si presentarono i piccoli Ibeyis, apparentemente innocui. Portarono il loro tamburo, iniziarono a cantare e ballare, e offrirono al demone caramelle e miele.
L’ajogun, sorpreso e confuso, accettò il dono, ma quando mangiò il miele, cadde in un sonno profondo. I gemelli allora lo legarono con le loro corde gemelle e lo consegnarono ad Obatalá. Da quel giorno si dice: “I gemelli vedono ciò che gli altri ignorano, e ridono dove gli adulti temono.”
Preghiera (Rezo) in Yoruba
Ibeyis, omo Shangó ati Oshún Ẹ̀yin ni a fi gbà gbogbo ibi Ẹ mú ire wa fún mi Kí mi ò mo nù l'ọ̀na ayé Ẹ jẹ́ kí ọmọ mi dàgbà, kó ní àláfíà Aché.
Ibeyis, figli di Shangó e Oshún
Siete voi che scacciate ogni male
Portatemi buona sorte
Che io non mi perda nel cammino della vita
Fate crescere mio figlio in salute e pace
Aché.
Culto e Offerte
Il culto degli Ibeyis è delicato, infantile ma potente. Le offerte vanno fatte con gioia, musica e cibo dolce. Si offrono sempre a coppie, perché tutto in loro è duale.
Offerte comuni:
- Caramelle, dolciumi, miele
- Frutta dolce: banane, mele, pere
- Papitas fritte, panini dolci
- Giocattoli, tamburi, palline, bambole
- Latte, biscotti, acqua zuccherata
Si accendono due candele, una rossa e una blu, e si mettono le offerte su un piattino doppio. Il giorno preferito è il 27 settembre (Cosma e Damiano) o ogni lunedì, giorno dei bambini sacri.
Tabù e Precauzioni
- Non separare mai le offerte: tutto va offerto in coppia
- Non invocarli con malizia: sono bambini, ma vedono tutto
- Non ridere delle loro manifestazioni (possono essere leggere ma potenti)
- Non trascurare la loro presenza: un altare disordinato li fa piangere
Gli Ibeyis amano ordine, pulizia, musica e dolcezza. Se sono trascurati, possono mostrare il loro lato dispettoso: nascondere oggetti, provocare piccoli disguidi, o creare confusione finché non vengono onorati.
Compatibilità e Presenza Spirituale
Gli Ibeyis sono spesso molto presenti nella vita di:
- Figli di Oshún e Shangó
- Persone che hanno subito gravi perdite nell’infanzia
- Individui solitari, adottati o che lavorano con bambini
Possono essere “compagni invisibili” dei bambini piccoli, o apparire in sogni come figure gemelle. Alcuni li sentono parlare, ridere o cantare, soprattutto in casa, quando c’è bisogno di luce o armonia.
Conclusione
Gli Ibeyis sono il sorriso dell’Orisha , il canto dell’anima prima che diventi adulto. Rappresentano l’eterno bambino interiore, la parte di noi che crede, sogna, esplora. Ma sotto la loro innocenza si cela una forza potentissima: nessun male può superare la protezione degli Ibeyis.
Chi li accoglie nella propria casa si apre a una dimensione più pura e sincera della spiritualità. Per questo, sono venerati da tutti, ma compresi da pochi. I loro miracoli sono piccoli, ma fondamentali: fanno tornare il sorriso, portano fortuna imprevista, proteggono da ciò che non vediamo.
Onorare gli Ibeyis è onorare la luce doppia che ci abita: quella che ha il coraggio di ridere anche nel buio, e di danzare anche quando il mondo trema.
Glossario
- Ibeyis (Ibeji): Orisha gemelli, figli di Shangó e Oshún
- Pataki: Mito o leggenda sacra degli Orisha
- Rezo: Preghiera rituale, spesso in lingua yoruba
- Ajogun: Spirito distruttivo, entità oscura
- Camino: Cammino specifico o aspetto di un Orisha
Fonti
- Lydia Cabrera – El Monte
- Karade, Baba Ifa – The Handbook of Yoruba Religious Concepts
- De La Torre, Miguel – Santería: The Beliefs and Rituals of a Growing Religion in America
- Fonti orali: santeros e iyalorisha di Cuba e diaspora
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