La sandracca si estrae, per incisione della corteccia da alcune conifere dell’Africa del nord. Esistono due tipi di sandracca: la sandracca comune, di colore giallo ed impura si presenta sotto forma di gocce che tendono ad incollarsi tra di loro. La sandracca scelta, si presenta in gocce secche, friabili, giallo chiaro, coperte di polvere bianca; Questa resina per la sua capacità di sciogliersi in olio vegetale dopo un trattamento termico, la pirogenazione, è usata da sempre per la preparazione di vernici.
Pare che il termine vernice abbia avuto origine dal nome di una città dell’Africa settentrionale, Berenix, dove i Romani si procuravano la sandracca. Berenix il nome della città, veronix o veronicis il termine che indicava la resina fino al XV secolo. Alla base della formulazione di numerose vernici, la sandracca, è solubile anche in alcool e produce vernici dure, molto lucide, che si ossidano rapidamente e tendono a diventare friabili. Per farle assumere maggiore elasticità veniva mescolata alla trementina di Venezia. La sandracca così trattata formava la vernice usata nella laccatura dei mobili veneziani, tecnica molto lunga e laboriosa che raggiunse nel 700 livelli di grande maestria.
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